Hamburger, la nascita del mito

Hamburger, la nascita del mito

E’ affascinante come la storia dell’uomo possa essere vista dalla prospettiva dell’hamburger. L’amato panino non è ancora nato e già ne ha viste e vissute tante: dall’Impero Romano (Hamburger, agli albori del mito), attraverso le invasioni barbariche, fino alla Russia Zarista (Hamburger, la storia prima del mito).

Persino Napoleone Bonaparte ha dato il suo inconsapevole contributo. Nel periodo in cui governò la Francia, l’Europa fu campo di battaglia di una serie di guerre, le Guerre Napoleoniche appunto, che coinvolsero centinaia di migliaia di persone in tutto il continente.

Nel 1815, con la Battaglia di Waterloo e la sconfitta di Napoleone, migliaia di persone, che per vent’anni avevano lavorato seguendo gli eserciti in giro per l’Europa, si ritrovarono disoccupate e sempre più povere.

Iniziò, così, un’imponente ondata migratoria verso gli Stati Uniti che, grazie anche ad una legge federale del 1862, la Homestead Act, offrivano abbondanza di terre a basso prezzo a chiunque, con un’età minima di 21 anni, non avesse mai combattuto contro gli Stati Uniti e avesse presentato apposita istanza, impegnandosi a risiedere nella terra per cinque anni e ad apportarne dei miglioramenti.

La prima ondata migratoria verso gli USA interessò soprattutto l’Europa Settentrionale. In particolare, uno dei principali porti di partenza verso il nuovo continente era quello di Amburgo.

Emigranti al porto di Amburgo
Emigranti al porto di Amburgo nella seconda metà dell’800 (National Archives and Records Administration)

In questa città, tra le classi più povere, era molto in voga una pietanza le cui origini possono essere ricondotte all’invasione della Russia da parte dell’Orda d’Oro di Batu Khan (se ti sei perso questa parte della storia la trovi nell’articolo Hamburger, la storia prima del mito). Si trattava di una polpetta appiattita realizzata con carne tritata di bassa qualità e aromatizzata con spezie (oggi è chiamata con diversi nomi tra cui Frikadeller, Frikadellen, Buletten, Fleischküchle o Fleischpflanzerl).

frikadellen
Frikadellen (immagine dal sito www.malteskitchen.de)

Immaginate, per un attimo, l’atmosfera del porto di Amburgo in quel periodo. L’odore della salsedine è forte, quello di centinaia di persone in attesa che arrivi la nave che li porterà verso una nuova vita oltre oceano lo è ancora di più. I gabbiani, sulla banchina, si contendono un pesce marcio caduto a terra. Qualche marinaio attraversa la strada ubriaco. Una donna e due bambini sono seduti sul baule di legno che contiene i loro pochi averi. Da lontano guardano quell’uomo che in una bancarella, per pochi spiccioli, sta acquistando quattro bistecche, realizzate con carne tritata, che la venditrice appiattisce senza troppa cura.

Guardatevi intorno. Decine di persone stanno mangiando la stessa cosa. Qualcuno ne mette da parte un paio per il viaggio. E’ il momento: l’antenato dell’hamburger è pronto ad affrontare il lungo viaggio che lo porterà in quella terra per la quale diventerà un simbolo.

Immigrati a Ellis Island
Arrivo degli immigrati a Ellis Island, New York, il 27 maggio 1920 (Bettmann Archive/Getty Images)

Appena arrivati negli Stati Uniti, nel porto di New York, di New Orleans o in tutti gli altri, si vedono le stesse scene. Le persone che sbarcano cercano qualcosa di economico da mangiare. I commercianti, per attirare gli immigrati tedeschi, iniziano a proporre le Hamburg Steak, le bistecche cucinate nello stile di Amburgo.

Inizia per l’hamburger la gloriosa storia americana.

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